Renzi e le sue ragazze pon pon , e non , continuano a
cinquettare che non vi sarà manovra aggiuntiva, che non si supererà il tetto
del 3% ed altre emergenze di spesa di questo genere. Allora basta fare due
conti e senza tener conto dell’accordo del Fiscal Compac che ci obbligherà a
pagare una cinquantina di miliardi di euro all’anno per vent’anni , dal
prossimo anno. Chi sa fare i conti, appunto, dice che ci vorranno oltre venti
miliardi solo per mantenere le promesse fatte ai cittadini e sbandierate ai
quattro venti.
Ora è vero che le cose dette volano via come il vento ed
anche le cose scritte ( vedi il DEF) possono non essere più mantenute. Basta non
parlarne più e far finta di essersene dimenticati e gli italiani non se ne
ricorderanno più.
Quindi è bene ogni tanto che qualcuno se ne rammenta e rinfresca
la memoria. Naturalmente sono quelli che appartiene alla categoria dei “gufi”
dei “menagramo” o più semplicemente come ricordava il buon “padre della Patria
Silvio Berlusconi“, dei “comunisti”
- · L‘allargamento della detrazione Irpef alle famiglie numerose e monoreddito,
- · gli interventi per gli incapienti e i pensionati
- · i fondi per l’edilizia scolastica.
- · gli anticipi ai Comuni che non hanno deliberato sull’aliquota Tasi,
- · le uscite per il servizio civile universale e
- · il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
E queste cose son tutte scritte, come dicevano gli antichi
latini, Non “verba volant” ma scripta manent” Perché se dovessimo tener conto
anche dei “verba voant” di Renzi aj voglia a miliardi da cercare. E d’altra
parte anche lo stesso Poletti nell’intervista al Corriere della Sera ha detto
che è semplicemente una problema di
ricerca di risorse, che non ci sono.
Che di per se di fantasiose reperimenti di risorse “non
produttive” non è che non ve ne siano di suggerimenti. Tutti , naturalmente,
avendo un'unica origine e fonte. Prelevare dal welfare che sia sanità piuttosto
che scuola o pensione . Pozzo nero senza fondo dal quale pescare senza limiti o
ritegno. E tutti all’insegna dell’equità, della giustizia sociale, e via
discorrendo. Più qualcuna che avendo per titolo la ricchezza di rendita finisce
poi nell’applicazione a colpire i redditi medio
e medio bassi. Quella che non manca, più che la fantasia, è la
fantasiosità delle idee.
Ho raccolto quelle che mi paiono più degne di nota e ne
propongo alcune
Un’imposta di
successione naturalmente “ben disegnata”,. Non si fanno previsioni di
gettito, ma una ipotesi di un’aliquota del 20% sulle eredità, magari con una
franchigia fino a 100mila euro, farebbe incassare allo Stato 40 miliardi
l’anno. Naturalmente si tiene conto di capitali ereditati tutti dichiarati ,
fatti alla luce del sole ecc. ecc.( Lucrezia Reichlin, docente alla London
Business School, direttore della ricerca Bce dal 2005 al 2008,)
Una deflazione
salariale attraverso l’eliminazione dei contratti nazionali e l’eliminazione
dell’art 18, meglio di tutta la legge 300 del ’70 detta Statuto dei Lavoratori Queste
due azioni combinate e non fatta a spizzichi
e bocconi, come da qualche decina d’anni a questa parte, ma con una legge
chiara e precisa comporterebbe che ogni datore di lavoro potrà decidere il livello degli stipendi senza vincoli,
riducendoli. E licenziare, se necessario. Questo comporterebbe un aumento
del PIL , magicamente, quindi una crescita stimata del 1,5% (Mario Seminerio, gestore e
consulente finanziario)
Colpire le pensioni
“inique”. Non solamente quelle “d’oro”. Qual è la definizione di “iniquo”
in questo caso? E’ la disparità tra i trattamenti calcolati con il vecchio e
generoso sistema retributivo(Il 17% dei
pensionati percepisce una pensione sotto i 500 euro, il 35% tra 500 e 1000
euro. Il 24% ha assegni tra 1000 e 1500 euro, il 2,9% oltre i 3000. Le pensioni
sotto 1000 euro sono il 77%.) e quelli basati sul metodo contributivo Una tassa
progressiva del 20% a partire dalle pensioni di 2 mila euro. Questo non sarebbe incostituzionale
e nemmeno illegale anche se il metodo retributivo era sancita da una legge mai
stabilita come illegittima o incostituzionale. Se mai è la riforma delle pensioni
che dovrebbe esserlo visto che il patto stabilito fra contribuenti e INPS( all’atto
dell’assunzione) prevedeva il metodo
retributivo che di colpo è stato modificato ex lege e Ex post facto. Tant’è che la legge di
riforma per evitare che ciò fosse palesemente in contrasto ha previsto il
doppio calcolo per coloro che hanno iniziato il rapporto con l’INPS prima dell’entrata
in vigore della contro-riforma (Tito Boeri, ordinario di Economia e prorettore
alla Ricerca dell’università Bocconi oltre che direttore della Fondazione
Rodolfo Debenedetti)
dimezzare i burocrati
e dire addio al contante. Secondo questo fantasioso suggerimento basterebbe
abbassare i salari, i costi operativi o il numero di persone della PA (
aridaglje!). Dove tagliare, come, e chi lo deve decidere chi gestisce la macchina. Ciò
che conta è aumentare il rapporto tra risultati e costi. Ma non basta insieme ,
di pari passo deve andare anche l’eliminazione
del contante Perché se tutte le transazioni fossero elettroniche, dunque
tracciabili, l’evasione fiscale che attualmente è ai livelli più alti d’Europa
si ridurrebbe di netto. Questo è meglio delle boutade di Grillo. Questo suggerimento , naturalmente, non tiene
conto che ciò comporterebbe guadagni esagerati da parte delle banche che ci
guadagnano due volte. Una volta perché il contante è un costo di personale e di
agenzie e il rilascio della moneta elettronica comporta una entrata. (Davide
Serra, finanziere, guida il fondo di investimento Algebris, amico e
finanziatore di Renzi)
Vi risparmio dopo questa di Serra le altre ipotesi che
circolano fra economisti di fama e
studiosi o consulenti vicini al governo come quella del Tagliare le funzioni non prioritarie e colpire la corruzione(economista
Fedele De Novellis, partner della società di analisi e consulenza REF Ricerche)
o digitalizzazione dei processi, taglio dei mini ospedali, riforma dei ticket e maggiori poteri in
capo all’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), o Patto per la Salute (ministro Beatrice
Lorenzin in discussioni con le Regioni) o lo
spegnimento delle illuminazioni stradali (operazione Cieli bui) o le
sinergie tra i corpi di polizia, la digitalizzazione, le prefetture, i
vigili del fuoco, le comunità montane, costi
della politica ( eliminazione delle Province, del Senato ma riferiti solo
agli organi elettivi e di partecipazione democratica. Quando Cottarelli ha
inserito fra questi costi anche il ridimensionamento di quelle riferite alle
pensioni dei politici , il presidente del consiglio che non ne ha voluto sapere
)
Insomma mettete tutto questo a confronto con il debito
pubblico di oltre 2 mila miliardi che cresce con scala logaritmica e con i
parametri macroeconomici che ci vedono sempre più vicino all’orizzonte degli
eventi del buco nero e che con le previsioni nere come il buio che prima erano
solo dei “gufi” , dei “menagramo” insomma dei “comunisti” ma che ora si è
incuneato anche fra gli economisti, non dico con onestà intellettuale e
professionale, ma anche fra i più “affecionatos” e i più “embedded” e la conclusione è : Ma in che mani ci siamo
messi?