L’intervista che ha rilasciato il ministro Poletti lunga ed
articolata rappresenta il maggior contributo che si potesse dare per capire che
questo governo ha poche idee per come uscire dalla crisi , ma che queste sono
ben confuse. Ma chiaro invece è l’obbiettivo di colpire i ceti a basso e medio
reddito, ma soprattutto a reddito fisso, certo nella sua determinazione. Se
l’intervista fosse stata fatta a Renzi non ci avremmo capito nulla, mille
sarebbero stati i botti pirotecnici, le fughe iperboliche, su buoni propositi,
su temi divaganti, su concetti astratti e fumosi ecc. ecc .
Ma Renzi è un politicante, Poletti solo parte in causa , in
conflitto d’interessi essendo esponente ed ex presidente della Lega delle
cooperative
Ma veniamo al succo. L’intervista integrale naturalmente la
potete trovare qui
La parte migliore è quella relativa all’art 18. E spiega che
se avessero chiesto la sua abolizione per legge avrebbero scatenato una guerra
santa e non avrebbero portato a casa nulla. Invece cosi lo si svuota , lo
lasciano la dov’è, ma lo rendono inapplicabile. E’ la stessa strada intrapresa
dai governi precedenti ora si tratta di dare il colpo finale eliminando di
fatto le assunzioni a tempo indeterminato. L’art 18 rimarrà la dov’è e nessuno
ci farà più caso. Già così oggi quell’articolo interessa solo il 2,4 % delle
aziende. Infatti nulla obbliga
quell’imprenditore che volesse assumere a farlo a tempo indeterminato. Ma , ribadisce il ministro, si deve rendere più conveniente l’assunzione a tempio indeterminato e far in
modo che possa essere conveniente confermare
il rinnovo dopo i tre anni. Come? E’
nei nostri propositi, ancora non abbiamo deciso
Bene ministro.
E alla domanda di come risolvere la disoccupazione giovanile
la più alta in Europa il ministro risponde che questo problema è al centro
delle loro preoccupazioni, infatti sono propensi alla Garanzia Giovani.( Youth Garantee Cosi si dice in Europa e
lui lo ripete) In cosa consiste? E’ nei nostri propositi., Ci stiamo pensando E’ solo una questione di
reperire risorse Un problema mica da niente Caro ministro!
E gli ammortizzatori universali, affinché nessun giovane o
donna incinta rimanga più senza tutele? E’
nei nostri propositi. dovrebbero pagarlo le imprese, ma anche la fiscalità
generale. Ci stiamo pensando E’ solo una questione di reperire risorse Bene
ministro
E il problema dei futuri pensionati, quelli che non hanno
più lavoro , ma non hanno raggiunto ne l’età pensionabile, né raggiunto, avendo
passata una vita da precario, gli anni necessari per maturare la pensione e si
aggiunga anche che con l’attuale stato dell’economia i contributi si stanno
rivalutando in negativo? ( I contributi versati vengono rivalutati in funzione
del tasso di inflazione ( e siamo in deflazione) e in rapporto al PIL( e siamo
al PIL =0) . Nel 2013 il tasso di rivalutazione è stato del -0,24% ) È un
tema che abbiamo in lavorazione, E’ nei nostri propositi, ancora non abbiamo
deciso ma è strettamente legato alle risorse.
Le risorse intanto si possono raccogliere, è stato detto dal
governo, attraverso il contributo di solidarietà da parte di chi percepisce le
pensioni d’oro Quelle per intenderci al di sopra dei 10mila euro e queste sono
solo 11.600 Beh, risponde il ministro tutto
dipende da dove si mette l’asticella Più
si abbassa l’asticella più risorse si reperiscono. Giusto ministro, in
fondo lei proviene dal mondo della solidarietà , il mondo delle cooperative,
lei è più favorevole alla cooperazione fra lavoratori e impresa , al fatto che
tutti i lavoratori devono contribuire e sacrificarsi per il bene delle imprese
e per i più sfortunati. La solidarietà propria del mondo delle cooperative!
E cosi via lungo tutta la lunga intervista.
Insomma l’idea che ne viene fuori è che il ministro , ma
tutto il governo, non ha le idee chiare , anzi non ne ha proprio di come uscire
dalla recessione . Una valanga di propositi , tutti confusi, misti fra
demagogia, populismo , vaghi nella loro efficacia. Ma soprattutto tutti privi
di coperture di risorse ne di idee di come e dove reperire queste risorse. Sono
alla ricerca affannosa di nuovi fronti sui quali tagliare, come se ormai non si
fosse capito che i tagli alle famiglie e alle piccole e medie imprese, ai
lavoratori e pensionati non fa altro che peggiorare la spirale verso il buco
nero. Siamo ormai all’orizzonte degli eventi, oltre il quale non si vede più
nulla, si intuisce solo che c’è qualcosa ma che ha il sapore dell’amaro.
Leggere attentamente l’intervista è molto istruttivo .
Meglio di cento discorsi di Renzi.