Dopo le docce gelate, Renzi e il governo aveva tagliato i
fondi per i malati di SLA a 250 milioni. La
doccia gelata l’hanno avuti i parenti e i malati! Ora dopo la protesta
sacrosanta, il governo e il segretario di Stato Del Rio ha promesso che il
fondo sarà portato a 400 milioni e con fondi strutturati. Benissimo! Ottima
notizia, insufficiente , ma è un primo passo.
Ma dopodiché una domanda e una considerazione sorgono
spontanee , come diceva un vecchio programma TV.
Il Documento DEF inizialmente ammontava a 36 miliardi di
Euro . Poi a seguito di un accordo politico in sede europea hanno messo una
pezza portando la manovra a 40,5 miliardi. Circa 81 mila miliardi di vecchie
lire. Faccio questa trasformazione per ricordare che la madre di tutti la
manovre finanziarie classificate come “lacrime
e sangue” per i lavoratori , quella del governo Amato che ci doveva
condurre in Europa, dove avremmo trovato il paradiso e la fine di tutte le
preoccupazioni, ammontava a 92 mila
miliardi. In realtà dopo le correzioni la manovra raggiunse i 53 miliardi (rapportato
in euro) Questa manovra quindi si piazza
al secondo posto ( in parità con quella di Prodi del 1997) e difficilmente si
potrà scalzargli il posto. Curioso vedere che tutte le maggiori manovre e
manovrine , le più “lacrime e sangue” sono state tutte fatte da governi di “sinistra”
Sarà una combinazione?
Dove li hanno recuperati questi miliardi? Un po’ abbassando
riducendo i titoli spot annunciati e strombazzati da Renzi. E che non sono stati altrettanto corretti ne
da Renzi ne tantomeno dai mass media tutti allineati e coperti. Lo stesso Padoan ha annunciato che
·
quei 4,5 miliardi deriveranno per 3,3 miliardi
arriveranno dal fondo per il taglio delle tasse. Nella legge di stabilità era
stato accantonato un tesoretto da 3,4 miliardi che dovevano servire per
ripagare il mancato introito dovuto al taglio dell’IRAP. Quindi o vanno per il
taglio all’IRAP o vanno a coprire il deficit strutturale
·
500 milioni dalla riduzione della quota di
risorse domestiche allocate per il cofinanziamento dei fondi per la coesione
europea e che quindi verranno a mancare per il loro scopo
·
e 730 milioni saranno recuperati dall’estensione
del regime di reverse charge al settore retail. Qui la questione diventa un po’
particolare. SI dovrebbe modificare il regime del pagamento dell’IVA. Oggi l’IVA
viene pagata da chi compra e gli viene rimborsata quando vende. Escluso il
compratore finale, cioè il consumatore del bene o servizio. Col nuovo sistema è chi vende che paga l’IVA e
gli viene rimborsata quando compra. Rimane fisso che è il consumatore finale
del bene che paga l’IVA senza essere rimborsato. Con questo sistema si teorizza
un recupero per mancata evasione per circa 730 milioni. Sempre che l’Europa dia
l’OK , visto che saranno anche coinvolti i commerci con i paesi europei.
E i nuovi 400 milioni ( in realtà oltre 150 milioni in più) da
dove arriveranno? Mistero di fede ,
direbbe qualcuno. Non ci è dato di sapere.
Se si cerca notizie al riguardo tutti i mass media si
limitano a riportare il comunicato governativo, buonista, senza una nota riguardo al reperimento di
questi fondi
Come si vede un gioco delle tre carte, quello strombazzato come
il cambio di passo e di tendenza viene ridimensionato o annullato anche nelle
intenzioni, e aumentano le aleatorietà e le speranze che le previsioni si
avverino. E tutto nella speranza che i numeri che hanno dato per l’incremento
del PIL e l’aumento delle entrate si realizzano. Cosa che non si è mai
verificato con nessun governo, da parte di nessun economista o ministro
economico. Ma come diceva quel vecchio film “Io speriamo che me la cavo”
E se non me la cavo?....
C’è l’ho qui la brioches !
Il nuovo che avanza, colui che ha rottamato il passato, chi
ha cambiato pagina e conduce una lotta senza quartire contro la vecchia
politica mantiene dritta la barra e i suoi propositi e cosa ha deciso in caso
di mancato raggiungimento degli obbiettivi?
·
Un
aumento dell’Iva agevolata che nel 2016 salirebbe al 12%, rispetto
all’attuale 10%, e al 13% l’anno successivo. Pianificato anche un aumento dell’Iva
ordinaria che salirebbe dall’attuale 22% al 24% del 2016, al 25% del 2017 e al
25,5% del 2018.
·
l’aumento
delle accise, classico e sempreverde, per circa 1 miliardo di euro. Prese
di mira anche le cosiddette “auto storiche”: tra le pieghe del Ddl di Stabilità
c’è la volontà di abolire l’esenzione dal pagamento del bollo per le auto che
hanno più di 30 anni di vita
·
l’aumento
della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione a partire dal 1°
gennaio 2014.
I classici campi di interventi Tassazione sui consumi a
carico dei consumatori finali, cioè lavoratori e chi è a basso o medio reddito
e stangata sulle pensioni future ( se aggiungiamo anche l’”agevolazione “ di poter richiedere di percepire il TFR in busta
paga il quadro si completa.)
Cosa comporteranno
misure di questo genere. Non necessita certo studi di macroeconomia e di
microeconomia comparata per capire gli effetti. Se si colpiscono i consumi e
quelli di prima necessità ( l’IVA al 10% portata al 13% è applicata ai generi
alimentari e a quelli definiti di prima necessità), se si colpisce la benzina
si avrà un aumento dei costi derivati dal trasporto ( visto che l’80% avviene
su gomma) e si colpisce l’accantonamento per le future pensioni, sicuramente
come logica conseguenza si avranno due effetti immediati
1)
aumento della recessione per una diminuzione dei
consumi e dei beni di prima necessità, aumento della povertà per tutti i ceti
bassi e medio bassi. Aumento del Dopo le docce gelate, Renzi e il governo aveva tagliato i fondi per i malati di SLA a 250 milioni. La doccia gelata l’hanno avuti i parenti e i malati! Ora dopo la protesta sacrosanta, il governo e il segretario di Stato Del Rio ha promesso che il fondo sarà portato a 400 milioni e con fondi strutturati. Benissimo! Ottima notizia, insufficiente , ma è un primo passo.
Ma dopodiché una domanda e una considerazione sorgono spontanee , come diceva un vecchio programma TV.
2)
Per i ceti medi e medio alti, quello che una
volta era definito sociologicamente il ceto medio, si avrà un aumento alla
propensione al risparmio, con conseguente diminuzione al consumo. Più aumenta l’incertezza,
più il futuro viene visto in maniera drammatica , meno si è propensi al consumo
immediato, più si risparmia pensando ad un domani fosco e scuro. A questo si
aggiunge l’ulteriore taglio ai servizi e soprattutto tagli alla sanità pubblica
e agli aiuti per le persone malate, anziane per i servizi sociali e più si metteranno i soldi sotto il mattone. La
deflazione poi aumenta la propensione al risparmio al non consumo immediato. Più
si aspetta a comprare adesso più domani
il bene costerà meno.
Cosa ci dobbiamo aspettare da parte di Renzi di fronte a
questo quadro che non è tanto immaginifico? Una reazione che porterà ad alzare
sempre più i toni, a vedere complotti e nemici ovunque, una raffica sempre più
numerosa e a tempi sempre più ridotti di annunci, spot, sillogismi irreali ,
presenza sui mass media e sui social , meglio i social cosi si eviteranno
improbabili, ma possibili confronti e domande imbarazzanti.
Soluzioni?
Io speriamo che me la cavo!