"La voce della Vecchia Talpa che scava in profondità il tunnel sotterraneo della rivoluzione». https://www.facebook.com/Vecchia.Talpa.bis
Politica e partitocrazia
Cosa facevamo quando negli anni Settanta chiedevamo che l’1% degli utili di impresa non andasse al nostro salario, ma a costruire servizi sociali? Non chiedevamo asili e mense non solo per i lavoratori, ma per tutti i cittadini? Non era quello un punto di vista generale? Il problema è che abbiamo smesso di farlo, non che qualcuno voglia farlo oggi». E ora, sì: «Alcuni mi dicono: ma tu così vuoi fare politica! E io rispondo: sì, voglio fare politica!».
Cosi Landini.
Il fare politica non vuol dire necessariamente fare un partito. Ormai nel senso comune i due termini tendono a coincidere come istituzioni e partitocrazia.
I partiti nel senso tradizionale e in quello "moderno" sono entrati in ogni gancglo della vita istituzionale e sociale. Banche, ASL, Assicurazioni, Mass Media, enti e società partecipate, sono solo la lunga mano di partiti sempre meno organizzazioni e associazioni di cittadini, sempre piu organismi als ervizio di un leader, pagato e sovvenzionato dalle stesse banche, istituti finanziari, gruppi imprenditoriali, etc etc. In un intreccio aggroviglaito di controllore, controllati, finanziatori e beneficiari.
Ed è per questo che quando uno parla di far politica il pensiero corre subito: Allora vuoi fare un partito?
Il che non è escluso, ma non è nemmeno scontato