Ne riparleremo al prossimo scandalo.


Renzi: “No a dimissioni per avvisi di garanzia. 
I moralisti demagoghi "Fuori gli indagati dal Parlamento"
.
Ecco l'esempio lampante di come si fa demagogia , per far "ammuina" ,rinfocolare le discussioni su il nulla e quindi di come siano entrambi funzionali l'uno con l'altro e insieme al sistema. 
Si mischia l'essenza con la fenomenologia, il contenuto con il formalismo tanto che alla fine non si sa di cosa si sta parlano. Si perde il nocciolo della discussione.


Un esempio è la stessa legge Severino. 
Non fa distinzione fra i reati amministrativi , di corruzione, di frode fiscale etc etc e quelli in cui può incappare un cittadino che per esempio pratica il dissenso sociale. 
Votata da tutti ( che è poi lo stesso di uno solo) anche dagli affiliati berluscones. Fu presentata nel 2010 dagli stessi e poi votata durante il governo Monti. Questi o non ci avevano capito niente o presi dalla foga di non andare contro la corrente populista e demagogica o confidenti che il loro capo , come tutte le altre volte, sarebbe riuscito a farla franca ancora una volta. 
Ma quale lo spirito , il "male" che la legge vuole combattere? 
Gli allarmanti studi compiuti dall'UE e dall'OCSE( 2011) in materia di corruzione che stimavano un costo per lo Stato di 60 miliardi l'anno, pari al 3,8% del Pil (con una media UE dell'1%) e dal rapporto, datato 2011 in cui l'Italia figurava come il terzo paese OCSE più corrotto, con un punteggio CPI (Corruption Perception Index) pari a 6.1 subito dopo Messico e Grecia. I dati non solo non sono cambiati, ma anzi sono peggiorati? L'Italia è il primo paese in Europa e il 69° nel mondo con un punteggio di 5,7 (0  è il valore massimo). Questo dovrebbe far pensare quel che sia il rapporto fra leggi e lotta concreta, in assenza di altri strumenti , ma anche che questa legge nata per combattere la corruzione ( forse nelle intenzioni o forse perché ce lo chiedeva l'Europa e più che altro il "popolo" ) non solo sparava nel mucchio, ma anche che se poi mancano gli strumenti con far applicare la legge questa diventa solo inchiostro sui manuali del diritto penale. 

Ma posta cosi la discussione non porta a nulla! Perché prima di tutto vi deve essere per un politico ( non solo, ma sopratutto) la responsabilità che ha del suo operato e dell'operato dei suoi collaboratori. Non che è responsabile diretto dei fatti criminosi di un suo dirigente, ma responsabile oggettivo e politico del verificarsi di quei fatti , anche e sopratutto a sua insaputa.  Ma questo non può essere oggetto di una legge, ( oggi si ha la tendenza a fare tutto facendo una legge sapendo benissimo che fatta la legge trovato l'inganno) Ma nel senso comune, nella cultura politica di tutti. Senza criminalizzazioni e senza nemmeno stare a discutere tanto. 

Se una persona che fa il politico,  lo dovrebbe fare non per mestiere, E quindi se si allontana dalla politica militante ed attiva per il periodo sufficiente a che le indagini arrivano a termine non è che caschi il mondo. Se risulta innocente ritorna alla grande rivendicando anche il ruolo di martire.
Il vero problema di tanta caciara e resistenza è che il politicante oggi, è un mestiere e ben retribuito anche!