La vittoria di Podemos , come quella in Grecia di Syriza, ha
subito fatto parlare i “sinistri” italiani di un copia ed incolla , per alcuni,
e per altri di porsi la domanda , Ma come mai non Podemos in Italia?
Per cercare spiegazioni occorre che andiamo alla radice di
quei movimenti e vedere analogie e contraddizioni con l’Italia. Entrambe le
formazioni , quella spagnola e quella greca è il risultato di un coagulo di
forze, movimenti, ex partitini politici di estrema sinistra, di sinistra moderata,
giovani e lavoratori, pensionati e ceto medio basso che mai avevano fatto
politica accomunati tutti dalla rabbia, dalla disperazione di una situazione
economica , sociale e politica sempre più degradata. Questo il dato che accomuna
sia quelle formazioni e persino per certi aspetti il grillismo e i vari
assemblament parlamentariste createsi via via nel nostro paese. Al di là di
questo dato nient’altro accomuna le esperienze.
Quelle formazioni hanno una forte, più o meno, caratterizzazione
anticapitalista , anti sistema, contro la Troika europeista e la politica di
equilibrio di bilancio pubblico che le formazioni italiane e specialmente il
grillismo non ha con tale determinazione e nessuna formazione le ha posto alla base dei loro rispettivi
programmi, se non a livello di slogan. Ciò li rende dirompenti a
livello mediatico e pericolosi agli occhi dell’establishment economico
finanziario. Il grillismo , ad esempio, è si dirompente a livello mediatico,
anche per le astrusità del suo leader non
leader, ma poco pericolosi nella loro azione politica parlamentare. Perché
parlano di anti sistema ma sono dentro la logica capitalista , parlano di
anticorruzione , ma sono per il liberismo mitigato e non corrotto. Sono cioè
per il capitalismo dal volto più o meno umano. Per il liberismo degradato e dai
malviventi e dai corrotti.
E a proposito di leader il comico grillino parla di modernità e di strumenti tecnologici moderni , ma utilizza un linguaggio poco moderno, antiquato, vecchio, fatto dei soliti luoghi comuni( a parte le frasi scurrili, i gesti poco presentabili e utilizzati più per fare scena che per sottolineare passaggi di un ragionamento) , che soprattutto se messo a confronto sia come linguaggio che come figura, come “apparire” dei leader sia Tsipras e dei suoi ministri, che di Iglesias e di Ada Colau si vede tutta la differenza non solo di cultura ma di pratica politica. Se si ascolta Di Maio, o Di Battisti , Fico sono vecchi, hanno acquisito un linguaggio politico di vecchia opposizione parlamentare di regime. Parlano degli effetti , ma mia delle cause della crisi e come uscire non dall'impasse , ma mai dalla logica che ci ha ficcati un questo cul de sac.
In Italia il grillismo è nato essenzialmente come esperienza
mediatica nel web 2.0, condotto e
guidati dalle perfomance di un ex comico teatrale e televisivo. E le varie
formazioni che si riuniscono e poi scompaiono della cosidetta sinistra critica sono solo operazioni di
cretinismo parlamentare, messe assieme da slogan che non hanno più nessun
riferimento con la realtà e da personaggi al massimo di intellettuali radical
scic supportati da mass media “liberal” al massimo.
Syriza e Podemos
nascono da anni e anni di lotte sociali, i suoi leader provengono da quelle
esperienze, dalle lotte per la casa, contro gli sfratti , dalle manifestazioni
e dagli scontri con le forze della repressione, dalle lotte e scioperi dei
lavoratori del Pubblico Impiego .Hanno vissuto e conosciuto per le strade e sui
posti di lavoro cosa significa il potere e la repressione, la finanzia e il
capitalismo. Hanno mangiato per anni pane e repressione. Li sono cresciuti
politicamente, li sono nati come leader, li hanno imparato a fare sintesi e
mediazione. Hanno imparato il linguaggio delle lotte e non quello dell’HTML o
del web, ne quello del burocratese parlamentare o partitico novecentesco. La
loro composizione sociale è più una somma di vari movimenti di lotta parziali e
settoriali che si sono coagulati per forza centripeta intorno ad un leader
carismatico.
I nostri fenomeni di opposizione sociale sono per lo più
moltitudini di individualità dietro cui non corrisponde nessun momento sociale
di aggregazione o di risposta politica complessiva o sono movimenti isolati e
locali, settoriali incapaci di coagularsi e di fare sintesi politica e di
risposte generali complessive. Capaci di unire i momenti di rivendicazioni sociali con il movimento dei lavoratori, riunificare le lotte sociali con quelle del lavoro e della liberazione dal lavoro salariato.
E d'altro canto qualche “sinistro sinistro” nostrano ha pensato e pensa possibile il copia e incolla di quelle esperienze. Bastava richiamare nel nome quelle esperienze e pensavano e pensano che come per incanto tutte le lotte e le esperienze del dissenso e della rivolta potessero essere cortocircuitate ,possano diventare bypassabili e solo invocate per riuscire ad ottenere consenso e in definitiva un posto al sole nelle assise istituzionali. Lasciando per giunta tutto invariato. Logiche di potere, uomini e sovrastrutture , logiche spartitorie, linguaggi e personaggi appariscenti.
Se non si parte dall'inizio di quelle esperienze , ripercorrendo la stessa strada nelle strade e nelle piazze, sui luoghi di lavoro , nelle lotte e con gli scontri con la repressione non si produrrà niente oltre il solo scimmiottare e il lamento del perché anche noi non Podemos!