
Altra "genialata" dello staff renziano. Intanto usano un termine anglosassone "smart working" che lo traducono con "lavoro agile" , ma che nella sostanza non niente ne di innovativo, ne di intelligente, ne di agile. E' la solita storia di utilizzare inglesismi per dare un "tono" di modernità a cose vecchie trite e ritrite che sempre i padroni( termine antico, ma sempre attuale) vogliono propinarci. Accanto al telelavoro che regolamenta chi lavora al di fuori dell’azienda per un tot di giorni a settimana/mese -, modalità di definizione della retribuzione, tutela della privacy e della sicurezza ora si aggiunge e sostituisce lo "smart working"
Ma la cosa curiosa, il fulcro della proposta "innovativa" è il lavoro a cottimo!
Cosa centra?.
Intanto lo strumento di lavoro è il PC di proprietà del lavoratore dipendente. Non è più il datore di lavoro a fornire locali e strumenti di lavoro, fondamento e principio di riferimento del lavoro dipendente. Ma il dipendente, che usa la sua abitazione o altro e i suoi strumenti di lavoro pc o quant'altro a suo piacimento e in piena libertà di scelta. E questo era stato già ampliamente digerito con la pletora di tipizzazioni di lavori precari spacciati per lavori autonomi e dal telelavoro, vera "rivoluzione" e "modernizzazione" del lavoro dipendente.
L'orario di lavoro del worker smart non sarà scandito dalle ore passate sul suo pc collegato al sito aziendale, ma .....
sarà “scandito” sulla base degli obiettivi di performance lavorativa a cui sarà chiamato a rispondere il dipendente.
Se non è il ritorno sotto mentite spoglie del lavoro a cottimo questo cos'è?
Con il peggioramento che mentre nel lavoro a cottimo più lavoravi e più guadagnavi, qui i ritmi tempi e modi del lavoro sono rigidi , ma la paga è sempre la stessa!