Ma nel frattempo si è aggiunta anche la deflazione , che riduce ulteriormente la predisposizione ai consumi.
Allora la strategia è : pagare gli interessi sui titoli ( oltre 85 miliardi di soli interessi all'anno paghiamo) in parte emettendo altri titoli in una ruota senza fine, e sottraendo dall'altro risorse di ricchezza a chi di ricchezza ne possiede poca, e quindi di per se poco propensi oggettivamente a consumare in tempi di crisi.
Dall'altro spingere a chi possiede ricchezza risparmiata a consumare . Ecco che allora si toglie l'IMU sulla prima casa di lusso, levare la tassa sugli yacht, cioè liberare risorse in più per consumare oggetti di lusso. Quelli a più alto tasso di profitti
Dall'altra elargire sgravi e regalie a imprenditori per spingerli a muovere il mercato del lavoro. Anche in presenza di parametri che non invogliano ad creare nuovi posti di lavoro( crisi mondiale, mercato in recessione), ma che creano movimento, assunzioni, poi licenziamento , poi ancora assunzioni etc etc. cioè creare occupati , senza posti di lavoro aggiuntivi.
In questa direzione per esempio il mantra che si sta diffondendo di passare dalla ideologia del posto di lavoro a quella del lavoro astratto, a misurare il salario non in base al tempo di lavoro ma agli obbiettivi raggiunti.
Appare allora chiaro che non si tratta di uscire dalla crisi , ma di attendere che la crisi si risolva da sola e nel frattempo resistere, resistere, resistere.
Nel tempo del presente i più deboli soccombono. i più forti attendono il tempo del futuro.
Dall'altra elargire sgravi e regalie a imprenditori per spingerli a muovere il mercato del lavoro. Anche in presenza di parametri che non invogliano ad creare nuovi posti di lavoro( crisi mondiale, mercato in recessione), ma che creano movimento, assunzioni, poi licenziamento , poi ancora assunzioni etc etc. cioè creare occupati , senza posti di lavoro aggiuntivi.
In questa direzione per esempio il mantra che si sta diffondendo di passare dalla ideologia del posto di lavoro a quella del lavoro astratto, a misurare il salario non in base al tempo di lavoro ma agli obbiettivi raggiunti.
Appare allora chiaro che non si tratta di uscire dalla crisi , ma di attendere che la crisi si risolva da sola e nel frattempo resistere, resistere, resistere.
Nel tempo del presente i più deboli soccombono. i più forti attendono il tempo del futuro.