al di la delle chiacchiere e dei sogni....ci sono i numeri

Come si sa il debito rispetto al PIL è del 133% . Fino a oggi
Il Pil nominale dell’Italia, a fine 2015, era di 1636 miliardi di euro; mentre a fine 2007 (ossia l’anno precedente l’inizio della crisi) era 1609 miliardi di euro. Quindi, in 8 anni è aumentato di appena 27 miliardi.
E il debito pubblico?.
Il debito, a fine 2007 era 1606 miliardi, mentre a fine 2015 ammontava 2170 miliardi, ossia
564 miliardi di euro in più
Il grafico su mostra di quanto è variato il debito pubblico e quanto il PIL
In soli due anni di governo Renzi il debito è aumentato di 80 Miliardi( zona rossa)

Il grafico sopra mostra come prima della crisi la linea del PIL e quella del debito erano sovrapposte e come si è allargata la forbice dopo la crisi e...... applicando le manovre per contenere il debito applicate dai vari governi e suggeriteci ( imposte) dalla UE
Governi  tutti senza eccezione alcuna ce ne hanno raccontate di balle e volendo essere buoni diciamo che non ne hanno azzeccata una

I dati valgono meglio di qualsiasi discorso basta che li si guardi con occhio asettico e critico.
Ma due o tre considerazioni, mi sento di farle.
Il debito non è il male , ma va visto per quali fini e quali scopi lo si contrae. Il nostro debito è debito privato che è diventato dopo la crisi debito pubblico ed è tutto in conto interessi. Cioè paghiamo e ci indebitiamo per pagare gli interessi econtrarre altro debito. In una situazione di decrescita e di recessione ( primo grafico) si vede che non riusciremo mai a produrre tanta ricchezza sufficiente a pagare il debito che continua a crescere, mentre la ricchezza prodotta continua a diminuire ( secondo grafico)  e le tendenza in atto è ancora più pessimistica 

Tutti i governi che si sono succeduti da dopo la crisi sino a oggi si sono dimostrati, nei numeri e al di la delle ideologie, incapaci di dare non una svolta, ma nemmeno un freno alla tendenza che anzi è sempre più negativa. Ci raccontano favole , sprizzano ottimismo ( la fine del tunnel, ci siamo fermati dal baratro, e stendiamo un velo pietoso sulle narrazioni renziane) , in realtà non sanno che pesci prendere ( a voler essere ottimisti) e seguono pedissequamente ciò che ci viene imposto dalla UE ( che sono i veri governanti della situazione)
Non sono gli sprechi o le evasioni fiscali, che potranno mai coprire quel gap. Anche perché ci troviamo di fronte ad un avanzo primario di oltre il 4% di PIL Il problema non è il deficit , ma il debito!

Le opposizioni e in particolare il M5S che è il secondo partito in Parlamento non riesce ad andare al di là della fenomenologia ,di quel che appare , di quel che è l'effetto , il precipitato di quei grafici sopra esposti. Se c'è corruzione, malaffare, espansione di malavita e concussione questa non è solo limitato al ceto politico , ma pervade trasversalmente e verticalmente tutti i ceti, tutta la società.
Se non si guarda fuori dal nostro giardino di casa se non ci si accorge che quelle forbici dei grafici non è farina del nostro sacco ( che pure abbiamo dato una bella mano) , ma viene fuori dal nostro giardino E se o si colpisce radicalmente questa dipendenza politica, sociale ed economica o tutti i governi che seguiranno saranno tutti rappresentati dal terzo grafico Onesti, buoni, belli, giovani esperti e professionisti che possano essere.   

Ed infine rivolgendo uno sguardo a quel che è stata il sistema dei valori della sinistra politicamente espressi, non è che per forza centripeta che si possa riuscire ad aggregare scorie e schegge di quel che fu. Poichè il male viene da fuori è solo partendo da fuori , aggregando le forze popolari europee su una piattaforma unificante, appunto aggregando partendo dai bisogni e dagli interessi, questi si che sono riunificartici di tutto il popolo europeo. Syriza e Podemos hanno indicato un sentiero, poi si sono persi nella boscaglia. Occorre fare in modo che si riuniscano quei sentieri , in mille altri sentieri in una unica strada fuori dalla selva 

Dati e grafici dal blog di Paolo Cardenà