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Non solo non c'è più sicurezza "del" lavoro, ma nemmeno più sicurezza "sul" lavoro
Presentata in commissione la riforma del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Crescono infortuni e morti bianche, l'attività ispettiva è carente, ma per Maurizio Sacconi bisogna "semplificare" la normativa e deresponsabilizzare il datore di lavoro. Per governare una piaga sociale e il non rispetto delle regole sulla sicurezza per Sacconi occorre....eliminare le regole stesse.
D'altra parte è elementare se le regole non ci sono non si possono violare! E tutti vissero felici e contenti. Meno i lavoratori, morti però!
Il testo presentato in Commissione si base su pochi ma fondamentali principi
- eliminazione della valutazione dei rischi e della definizione delle misure di prevenzione e protezione e sostituzione con una “certificazione” redatta da un professionista (tecnico della prevenzione e/o medico del lavoro) pagato dal datore di lavoro.
- deresponsabilizzazione del datore di lavoro in relazione a infortuni e a malattie professionali, se avrà dimostrato, tramite la “certificazione”, di avere adempiuto agli obblighi di legge.
- sostanziale eliminazione dell’obbligo di vigilanza a capo del datore di lavoro e trasferimento della responsabilità a dirigenti, preposti e lavoratori stessi.
- sgravi fiscali per le aziende “virtuose”, sempre sulla base della semplice “certificazione” del professionista.
- riduzione delle sanzioni, con l'introduzione, in caso di violazioni, di "disposizioni esecutive". Le sanzioni ci saranno solo in caso di mancato rispetto di queste ultime.