L'abbandono scolastico è legato al disagio economico.


L'abbandono scolastico dopo un periodo , negli anni 70, in cui aveva visto calare notevolmente il numero ha ripreso oggi a avere numeri importanti. E come al solito , quando si tratta di dati negativi, nel senso di civiltà e progresso, l’Italia nel 2017 è il quarto paese con più abbandoni (14%), dopo Malta (18,6%) Spagna (18,3%) e Romania (18,1%).
L'abbandono scolastico precoce riguarda i giovani che lasciano gli studi con la sola licenza media. Un fenomeno grave, sia per le sue cause più frequenti (disagio economico e sociale) sia per gli effetti a breve e lungo termine (difficoltà di trovare lavoro e aggravamento delle disuguaglianze).
Per ridurre dispersione e abbandono scolastico, il governo italiano è intervenuto nel 2013 con un decreto, poi convertito in legge. Il provvedimento provava ad allargare l’offerta di attività didattiche, almeno in via sperimentale. A partire dagli alunni delle primarie e dalle aree a maggior rischio di evasione scolastica, l’obiettivo era tenere aperte le scuole oltre l’orario, ma anche promuovere le attività sportive.
Ma di quel decreto ormai si è perso traccia, e anzi la realtà è in controtendenza a partire almeno dal 2008
La mappa delle zone d'Italia in cui vi è più abbandono è ancora una volta il Sud con una percentuale di abbandono che sfiora il 19% con punte nelle isole, Campania e Puglia
Ma il tema è fuori dall'agenda governativa tutta tesa all'emergenza profughi!
"""Un maggiore livello di istruzione (…) può portare una serie di risultati positivi per l’individuo così come per la società in relazione a impieghi, salari più alti, migliori condizioni di salute, minore criminalità, maggiore coesione sociale, minori costi pubblici e sociali e maggiore produttività e crescita."""""