le bugie del governo e dei suoi cortigiani
sì, è vero che rispetto allo scorso anno i fondi sanitari nella Legge di Bilancio aumentano di 3 miliardi di euro – arrivando a circa 136 miliardi – ma servono principalmente a venire incontro all’aumento dei costi dovuto all’inflazione e per investire non in assunzioni di nuovo personale o in nuove strutture, ma per il rinnovo dei contratti, che si mangiano 2,4 miliardi. Ma sono di un aumento in termini assoluti. Ma basta dare un’occhiata al Prodotto interno lordo, per renderci conto che, più che di crescita delle risorse, dovremmo parlare di tagli: quest’anno il rapporto tra spesa sanitaria e Pil raggiunge il 6,4%. Lo scorso anno, sempre col governo Meloni, era del 6,3%, mentre nel 2022 raggiungeva il 6,8%. Dunque tagli non aumento!Vero: a novembre 2023 il ministero dell’Economia ha stabilito un aumento del 5,4% di tutte le pensioni entro i 2.100 euro lordi mensili, sempre, però, per sopperire all’aumento del costo della vita dovuto all’inflazione. Gli aumenti diminuiscono all’allontanarsi da quella soglia. Più una questione di perequazione dunque, che di ulteriori soldi in tasca. Ma in ogni caso, quanti cittadini potranno effettivamente beneficiarne? E la tanto sbandierata “Opzione donna” ed Ape Sociale che hanno rappresentato in questi anni il fiore all’occhiello del governo? Appassite entrambi . Entrambe abolite nel 2026
.I tagli ai fondi per le persone con disabilità sono poi la vera fonte di preoccupazioni per i governi regionali
Parlando di giovani, nello spot compare poi una ragazza bionda in giacca rosa, seduta in carrozzina, che dice: “Io voto Giorgia perché non si è dimenticata di noi”. Qui i calcoli sono facili e incontrovertibili: nel 2024 è stato istituito il ”Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità”, dove confluiscono le risorse di altri fondi preesistenti, ma non quelli del “Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità”. Risultato: si perdono 50,2 milioni di euro su un Fondo Unico che può contare su quasi 232 milioni Per le donne? Aumento dell’Iva, meno asili nido e addio Family act Ma la scena più toccante è riservata a una coppia: una madre e un figlio, che giocano sul divano con dei peluche. Lei dice: “Io voto Giorgia perché ha aiutato noi mamme a conciliare famiglia e lavoro”. La stessa Giorgia che è anche la presidente del Consiglio che ha riportato al 10% l’Iva su pannolini, seggiolini e altri prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile La stessa leader della coalizione che ha annunciato un nuovo Piano per gli asili nido che contribuirà alla creazione di appena 63mila nuovi posti, dopo averne tagliati 100mila dal Pnrr a novembre scorso. La stessa premier che ha permesso l’affossamento del Family act .Le mamme che potranno realmente gioire, dunque, sono poche e precisamente quelle con un contratto a tempo indeterminato e con due figli: le sparute fortunate del “bonus mamme”. Tutte le altre posso aspettare la prossima Manovra per ricevere qualche sgravio fiscale spese per il riarmo permettendo.
E tutto questo viene taciuto dai mass media e anche quelli sparuti che lo ammettono con voce contrita lo dicono che sono necessari i tagli di fronte alle necessarie, anche se impopolari spese per il riarmo 30 miliardi all'anno per 10 anni!
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