Scena quarta atto quinto. Ciak si gira!




A vedere le scene a dir poco esilarante di questi giorni del Parlamento verrebbe da dir OH! mio Dio!!!!
Ma non per le scazzottature, per gli animi accesi, queste sono avvenute anche in altre epoche , ma erano scontri fra idee , fra visioni di un mondo, fra comunisti e fascisti, dove in palio vi era uno scontro fra una diversa spartizione delle risorse del Paese.
Dunque, nessun moralismo è ammissibile. In fondo, la politica è la continuazione della guerra con altri mezzi. E viceversa, secondo il proverbiale aforisma di von Clausewitz.
E invece no!
Quello che avviene in questi giorni suona falso, surreale. E' solo scontro fra personagetti lotta personale il degrado della classe politica (che non può essere più almeno in parte “dirigente”), il prevalere della “comunicazione” (pura propaganda, senza alcun riferimento alla prassi concreta), la “discesa in campo” di soldatini e fortunelli, nani e ballerini, truffatori più o meno abili. Tanto non c’è niente da decidere, mediare, comporre, progettare, per far avanzare la società e il paese.
Si tratta solo di stare entro i binari rigidi imposti dai Trattati a cui nessuno può e vuole rinunciare, E quindi tutto si riduce in una pantomia di uno scontro di idee, Non scompare la competizione formale, però. Ogni gruppo di aspiranti poltronari sa che deve battagliare sul nulla, dotarsi di poderosi strumenti di propaganda (media e social), allearsi e disallinearsi ad ogni snodo. Sa che deve “farsi notare”, per rimanere sulla breccia.
Lo scontro fisico dunque è solo una scena di un atto di una commedia all'italiana