Una giornata di semplice protesta studentesca


Andavo in scooter, soprapensiero ed improvvisamente mi son ritrovato alla Sapienza. Lettere e Filosofia vuota, ma Fisica, Chimica e Medicina piena di studenti con striscioni e cartelli. Arriva un ragazzo, alto , bruno, deciso, con in mano un megafono. “Andiamo alla Festa del Cinema, facciamo conoscere le nostre ragioni” Si compongono capannelli, si scompongono e poi si riformano , poi gli striscioni si allineano i cartelli si alzano si forma il corteo. Improvvisamente son 300,500,1000. Si dirigono verso la metro , gli slogan son diventati , non più o non solo per la difesa della scuola, e per l’occupazione dell’università, ma per la riappropriazione della città, per roma città libera dall’esercito, perché non vogliono essere loro a pagare la crisi. In metrò in attesa di poter entrare nei treni, si forma un po’ di confusione, il corteo si accosta ad un lato e cerca di dar il meno possibile disagio ai passeggeri.Poi , un provocatore??, un cittadino un po’ nervosetto??? Fatto sta che parte qualche cazzotto subito sedato dai ragazzi che accorrono per calmare, percepire, ragionare. Alcuni chiedono, altri si innervosiscono, alcuni sono comprensivi, altri meno ed i ragazzi sono sempre pronti a ragionare, a spiegare, a parlare. Mi avvicino ad uno di loro e chiedo , facendo lo gnorri; “ Ma che volete, veramente” E lui a sciorinarmi cifre, dati, parla di PIL, di spese e costi, di piani di studio, di precari e ricercatori ecc ecc” Io non ascolto le sue parole, ma lo sento solo parlare, gli leggo gli occhi, lucidi, incazzati, ma decisi. Si vede che ha letto il decreto che si è documentato : Ma ho beccato proprio il più preparato o sono tutti così?? Poi son partiti, sono andati alla Festa del Cinema

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