E non finirà qua!!!.

E non finirà qua!!!. Perché al di là di tutto a Berlusconi di Eluana non "gl'è ne può fregar de meno!!!!!" Lui fino a poco tempo fa non ha proferito parola, si è tenuto in disparte. I sondaggi gli dicevano che era meglio "non toccar i fili". Poi però, la sua vanagloria, il suo narcisismo, la sua voglia di fare perché "unto dal signore" , a seguito della lettera di Napolitanno, gli ha fatto fare il salto di qualità, gli ha preso la mano!!. Non c'era nessun disegno preordinato. Lui le cose che ha detto della costituzione, del fatto che si sente le mani legate, nonostante e forse sopratutto, la maggioranza assoluta in parlamento, le pensa d'avvero, le ha rimuginato dentro, ha detto qua e là nel passato alcune battutine, ma ora ha sbroccato!!. E il suo sentirsi la terra tremar sotto i piedi che gli ha fatto perdere le staffe. Perché si rende conto che è incapace, lui ed i suoi a governare la crisi, no a contenerla, a fronteggiarla, ma semplicemente a capirla e governarla. La de-strutturazione, alla de-composizione alla frammentazione che questa crisi sociale e politica ha comportato , la paura del domani, la paura della perdita del lavoro o dello status-simbol  sociale raggiunto, la paura del diverso o solo dell'altro, e la risposta ideologica della destra , l'unica tra l'altro in campo oggi, è stato la ricomposizione forzata, il decisionismo e l'autoritarismo. la forza dei muscoli. E la mancanza o la perdita dei valori novecenteschi è stato sostituita con il non-valore o dis-valore del leaderismo. Non più la delega al rappresentante politico, ma l'uomo che ingloba "in se il tutto". Il politico, ed il personale, l'immagine e la forza dell'io introiettato. Il carisma del messia che porta la verità. E questo è diventato egemonia culturale. Dal Grillo a Di Pietro e Veltroni Qui sta la natura ideologica del ritorno al "fascismo". Questa è l'identità con la cultura "fascista" . E questa che porta poi a tutti i fenomeni, azioni e pensieri che assistiamo quotidianamente. Il forzar la mano per dominare le schegge ed il frammento, in un crescendo rossiniano.  Tutte le regole della democrazia sono formalismi che ostacolano il cammino verso "il giusto ed il vero" simboleggiato dal "duce condottiero". Questo , tutta questa ubriacatura lo porterà a schiantarsi da solo, ad invilupparsi in se stesso??? Non credo che aspettar alla finestra o sull'Aventino possa far cambiar il corso della storia. Se non si fa nulla, nulla succederà, se non si dà la spinta finale o meno, il cammino continuerà. Fino a dove??  Non lo so. Ma certamente a nulla di buono!!! I soggetti politici che potrebbero ostacolar il cammino  sono altrettanto frammentati e disorientati. Certo c'è fermento, c'è il lievitarsi del nuovo e del modermo , il comporsi e decomporsi, in forme politiche e in cultura politica nuove che potranno rispondere all'ennesima crisi del capitalismo. Ma ancora è magma incandescente che lascia intravedere , ma che ancora non è. E i tempi , invece, sono stretti. Forse questa accelerazione alla decomosizione potrà agevolare il "lievitar".
Zag(c)