La notizia mi è risultata un po’ strana, ma ormai non mi
scandalizzo più di niente. Parlo dell’incontro fra Landini e Renzi passato nel silenzio stampa. Ho comunque
aspettato qualche giorno, in attesa di commenti, ma pochissimi ne hanno
parlato, qualche riga qua e la, ma niente di più. E tutti i commenti ( almeno
quelli che mi è capitato di leggere) erano di cautela , di preoccupazione che
Renzi potesse fare marcia indietro rispetto alla sua posizione verso il
sindacalismo. Oppure, la cosi detta costola di sinistra del PD, commentava non
vedendoci niente di male in un colloquio fra il maggior sindacato dei
metalmeccanici e il presidente del Consiglio.
Il massimo è stato la lettura in chiave di lotta di potere,
di scalata di Landini ai vertici della CGIL e quindi l'incontro come viatico politico. Non
era stato forse lo stesso Landini ad aver dato una mano a Renzi durante le
primarie, parlando bene di lui? Ma non è la Fiom che maggiormente ha rappresentato , almeno la speranza, di un fronte di difesa?
Qualche nota stonata è stata lanciata, ma mica
tanto, da parte degli altri segretari che mai sono stati invitati a colloquio e
quindi comprensibilmente invidiosi del più giovane loro collega. Intervistati ,
qua e la i maggiori nomi prestigiosi , quelli che contano, hanno tutti sviato
la risposta ( Marchionne addirittura credendosi spiritoso se le cavata con un “
Non sono geloso” )
Ma al di la di questo, il silenzio totale. Il che di per se è già una notizia.
Forse snobbata la notizia, come data per scontata? E se
posso pensare possibile, credibile che la “comanda” verso i mass media sia
stata quella del silenzio stampa, eppure non spiega tutto.
Mi ritorna in mente una delle esternazioni di Landini
qualche giorno prima dell’incontro. Offrire la propria disponibilità
concertativa per “evitare il rischio di
una esplosione sociale”
Renzi dunque ha risposto subito all’appello? E verso quel
sindacato che più degli altri ha ancora una certa credibilità e seguito nei
lavoratori?
Può essere una chiave di lettura. Anche perché alla fine
dell’incontro, non vi è stata rilasciata nessuna intervista se non un laconico “ Abbiamo parlato di politica industriale
perché in autunno sarà dura” da parte di Landini. Politica industriale con Renzi?
Insomma si stanno preparando a fronteggiare il possibile
duro ritorno alla realtà dei fatti? Sia il fronte padronale, sia quello
politico sono pronti; e il fronte dei lavoratori? Stanno forse perdendo uno dei
“generali” in cui più credevano? Ci si prepara alla smobilitazione e invece
molti pensavano ,speravano nella
“mobilitazione autunnale”?
La tattica sarà ancora una volta la responsabilità, la
concertazione disarmata come se questa strategia non avesse già dato i suoi
risultati ? Mi ricorda tanto il "Le pensioni non si toccano" e poi ci furono tre ore di presidio come risposta forte a difesa delle pensioni che ormai erano andate via col vento
Contemporaneamente sono uscite le esternazioni di Bertinotti.
Il comunismo è fallito e l’avvenire è nel
liberismo economico e politico. Il summa del Bertinotti pensiero
ravvedutosi. Come l’8 Settembre il re e i generali scappano e lasciano le
truppe e il popolo allo sbando nelle mani o dei tedeschi. Una
strana coincidenza o una pianificata strategia di un piano d’attacco
ideologico? Si spezza la tenuta morale,
già di per se intaccata dalle pesanti
sconfitte precedenti, attraverso un attacco di accerchiamento . Sul piano
ideologico si buttano giù gli ultimi residui di speranza di poter cambiare il mondo e sul
piano pratico si prepara alla resa incondizionata , ma responsabile. Non ci resta che ....la resa!
Non c'è più niente da
fare, è stato bello sognare sarà lo slogan autunnale?