Non sono un esperto di geopolitica, ma forse, non occorre
esserlo per capire che fra Russia e “mondo occidentale” si sta giocando una
partita pericolosa. Certo la divisione fra loro non è più riconducibile alla
pur debole differenza ideologica in campo economico. Entrambi , nel passato,
cercavano e forzavano di mettere in evidenza le differenze, in parte, formali.
Ora non è più necessario e quindi la vera contrapposizione si evidenza come
pura lotta di supremazia imperialista. La campagna mediatica a livello
internazionale evidenzia ancora una volta come si costruiscono false verità e
mistificazioni della realtà dei fatti.
Vediamo come la vedo io.
Tutto comincia , come casus belli, dall'«Accordo di Associazione tra Kiev e Unione
Europea» proposto da Bruxelles e firmato il 27 giugno dal presidente
ucraino Petro Poroshenko, nascondeva il tentativo, neppure tanto velato, di far
entrare l'Ucraina nella Nato.
Uno sconvolgimento nel quadro dello scacchiere internazionale
e per vari ordini di motivi
Quello strategico
militare
Questo fatto avrebbe avuto come conseguenza non tanto , ma
anche, quello di coinvolgere Kiev a partecipare
al progetto dello Scudo Spaziale Europeo e di accettare, come ha già fatto la
Polonia, lo schieramento sul proprio territorio di sistemi radar e missili. Una
grande opportunità per i paesi occidentali esportatori di armi e di quelle
sofisticate ad alta tecnologia, una chance persa per Mosca. E non solo perdita
di chance , ma anche di fornitura fondamentali per il suo armamento militare.
In Ucraina risiedono industrie per la produzione degli aerei Antonov, degli
elicotteri d'assalto Mi 26 e degli Mi8 ed Mi17, le componenti fondamentali per
la guida dei missili balistici e degli aerei antisommergibile Albatross. Un’altra
conseguenza di quel patto sarebbe stato l’inevitabile fine di quei trattati a
lungo termini con Mosca per l’affitto delle sue basi navali di Sebastopoli e
degli altri porti sul Mar Nero, impedendo cosi l’accesso alle navi russe nel
mar Mediterraneo e dello scalo di Tartus in territorio siriano . La fine quindi
di Mosca nel ruolo di grande potenza nel mondo arabo . Insomma un bel problema
per Putin, il quale si sarebbe trovato di fronte al problema urgente di far
fronte alla perdita di fornitura investendo risorse e danaro per adeguare l'apparato industriale
e metterlo in grado di produrre le parti componenti prodotte fin qui
dall'Ucraina. Oltre naturalmente alla perdita secca dovuto alla mancata
esportazione delle sue armi. E per almeno un lustro..
Quello di politica economica
Ma non è solo una questione di armamenti e di ruolo di
grande potenza, ma guarda un po’, di approvvigionamenti energetici. Attraverso
l’Ucraina passa il 30% del gas consumato
in Europa e perdere o acquisire il controllo politico dell’Ucraina significa
perdere o accedere al rubinetto energetico. Putin ha fin qua utilizzato questo
controllo per ricattare l’Europa e proprio per questo mettere sotto la sfera d’influenza
europea significa bagnare le polveri del ricatto.
Inoltre il grande zar Putin sogna la creazione nel 2015 dell'Unione
Economica dell'Eurasia a cui già adesso aderiscono Bielorussia, Kazakistan,
Armenia e Kirghisia. Il nuovo colosso, considerato una riproposizione
dell'Unione Sovietica, in contrapposizione con la UE, rappresenta già ora un
mercato da 171 milioni di consumatori con un prodotto interno lordo da 2
trilioni e mezzo di euro. Il ruolo dell’Ucraina con i suoi 46 milioni di
abitanti e la sua produzione agricola e industriale avrebbe consentito
all'«Eurasia» di contrapporsi a Stati Uniti, Europa e Cina.
Un gioco pericoloso
Alla luce di questo contesto si vede bene come la questione
è molto delicata e perdere la partita significa tantissimo per entrambi i
contendenti e quindi giocare alla contrapposizione scegliendo lo strumento
militare e l’ultimatum è dannatamente pericoloso. Diventa una strada da cui poi
è difficile uscirne senza che qualcuno non perda la faccia.
La contrapposizione fra buoni e cattivi, anche in questo
caso mistifica la realtà e non spiega nulla. L’aspetto legale o legittimo
rivendicato dagli uni nei confronti degli altri non ha senso, perché entrambi
giocano con carte truccate. Non ha nulla di legittimo l’aver mandato mercenari,
007, armi e quant’altro per preparare e mettere in pratica il colpo di Stato
contro il presidente Viktor Yanukovich che era stato democraticamente eletto il
7 febbraio 2010 battendo Yulia Tymoshenko al secondo turno delle elezioni
presidenziali (48,95% di voti contro il 45,47%) (1) .
E contemporaneamente definire illegittimo , una ingerenza
russa, quando un paese, come la Crimea, ( ma anche Repubblica Popolare di
Lugansk, Repubblica Popolare di Donetsk ) il cui Parlamento legalmente
riconosciuto ha deliberato e indetto un regolare referendum vinto al 90% con la
quasi totalità di cittadini che hanno partecipato al voto per l’annessione alla
Russia. Dove è finita la sovranità di uno Stato e la legittimità di elezioni
democraticamente svoltasi e contemporaneamente dov’è finita l’autodeterminazione
di un popolo e di un Paese?
Una terza guerra
mondiale
Come ha avuto modo di dire il papa Francesco stiamo
assistendo alla terza guerra mondiale questa volta diluita, frammentata, fluida
i cui fronti e alleati cambiano dinamicamente a seconda dei luoghi, dei ruoli,
degli interessi che sono a volte coincidenti, altre volte contrapposti. Guerra guerreggiate
vedi dettaglio(2)
Sono il sintomo di uno stato di ricerca di nuovi equilibri
geopolitici di un nuovo assetto capitalistico ed imperialista , di una nuova
divisione internazionale del lavoro. E alle guerre guerreggiate si affiancano
anche quelle di tipo economico industriale o finanziario che possono finire in
guerra militare oppure rimanere solo sul piano economico/finanziario.
E queste non è che mietono meno vittime e provocano meno
uccisioni.
Hanno solo una cosa in comune: I lavoratori e la povera gente come manodopera e carne da macello
P.S.
(1)
L'8 febbraio 2010, Joao Soares, il presidente dell'Assemblea
parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa
(OCSE) dichiara: "L'elezione ha offerto una dimostrazione impressionante
di democrazia. E' stata una vittoria per tutti in Ucraina. E' venuto il tempo
oramai per i leader politici del paese di rispettare la volontà del popolo e
fare in modo che la transizione di potere sia pacifica e costruttiva"
(2)
Afghanistan (guerra contro i militanti islamici),
Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i
militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia
(colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014), in Egitto (rivolta popolare contro
il Governo), Mali (guerra contro i tuareg e militanti islamici), Nigeria
(guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (guerra civile),
Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia
(guerra contro i militanti islamici), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli),
Sud Sudan (guerra civile), Cecenia (guerra contro i militanti islamici),
Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (Secessione
dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata
Repubblica Popolare di Lugansk), Iraq (guerra contro i militanti islamici dello
Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di
Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici),
Colombia (guerra contro i gruppi ribelli), Messico (guerra contro i gruppi del
narcotraffico)
Regione o Provincia
autonoma che lotta per l'Indipendenza ( fonte)
Africa:
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Nazione
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Cabinda
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(Angola)
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Ogaden
Oromo |
(Etiopia)
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Cirenaica
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(Libia)
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Sahara Occidentale
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(Marocco)
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Somaliland
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(Somalia)
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Darfur
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(Sudan)
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Asia:
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Nazione
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Kachin
Karen Stato Shan Nord Stato Shan Sud Stato Chin New Mon State Palaung State United Wa State |
(Birmania-Myanmar)
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Kashmir
Karen Orissa Nagaland Assam Bodoland Tripura |
(India)
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Papua
Aceh |
(Indonesia)
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Balochistan
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(Pakistan)
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Tamil
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(Sri Lanka)
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Patani Malay Nation
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(Thailandia)
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Europa:
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Nazione
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Nagorno-Karabakh
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(Azerbaijan)
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Corsica
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(Francia)
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Abkhazia
Sud Ossezia |
(Georgia)
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Trasnistria
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(Moldavia)
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Irlanda del Nord
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(Regno Unito)
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|
Cecenia
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(Russia)
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|
Paesi Baschi
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(Spagna-Francia)
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Stati Federali Europei di Novorossia (formata dall'unione
dell'Autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell'Autoproclamata
Repubblica Popolare di Lugansk
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(Ucraina)
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Medio Oriente:
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Nazione
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Kurdistan
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(Iran, Iraq, Turchia)
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Palestina
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(Israele)
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