La svolta nella tattica renziana


Che anche l’ex ministra lacrimevole si esprima cosi : ““Non credo che da una nuova riforma dell’articolo 18 possa arrivare una variazione per l’occupazione ma sull’articolo 18 è in corso una nuova partita ideologica: c’è chi vuole vincere una partita al di là di quello che serve al Paese”, è un tutto dire. Intanto la Fornero ammette che ai suoi tempi era in corso una partita ideologica intorno all’art 18 (in corso una nuova partita ideologica) e lei era parte in causa in questa battaglia. Occorre anche dire che qui per ideologica non si deve intendere “metafisica” senza cioè nessun legame con la realtà. Ma nel senso che rispetto agli obbiettivi dichiarati e sbandierati (variazione per l’occupazione) non vi è nessun legame causa/effetto. Le ripercussioni sul piano pratico è solo dal punto di vista della lotta di classe. Abbattere anche l’ultimo residuo , baluardo, minimale di quel che è rimasto nel nostro paese di diritti dei lavoratori.

Sul piano pratico , lo Statuto dei lavoratori è ormai solo sulla carta, è presente solo nei manuali di diritto alla voce legge 300 del 1970. Ma conserva ancora un residuo di valore simbolico per quella minoranza, ancora residualmente combattiva e soprattutto un richiamo per quella parte di opposizione residuale , più simbolica che reale, all’interno del PD e nelle forze sindacali( leggi FIOM e sindacalismo di base).

Renzi con il suo discorso alle Camere ha abbandonato la sua vecchia strategia di “riforme politiche istituzionali prima per sconfiggere le opposizioni sociali e politiche e quindi il passaggio al corpo grosso sociale diventa un gioco da ragazzi “( eliminazione di tutti i possibili “rappresentanti” per essere sostituiti con “i nominati “ nel Parlamento insieme alla eliminazione di tutti quegli istituti decentrati a composizione rappresentativa: Senato Province,  e istituti politici senza l’intermediazione partitica: referendum e legge popolari )
La tattica stava richiedendo troppo tempo. I cento giorni son diventati mille e nemmeno sicuri e “l’Europa finanziaria” ha fatto chiaramente sapere che “il tempo delle mele era finito”. La legge elettorale che era un must per la realizzazione della sua tattica viene non più considerata come un pilastro , ma solo come un’arma di ricatto in caso che qualcuno si metta contro. O me o lo scioglimento delle Camere. Che non è proprio costituzionalmente ineccepibile, ma che sostanzialmente , ormai lo è diventato.( grazie anche alla complicità di Napolitano)
  
Con una giravolta degno del miglior truffatore ha cambiato le carte in tavola e si è presentato come l’ultima spiaggia. “Dopo di me il diluvio. O fate come dico io oppure dietro ci sono i tecnocrati europei.” Che non è falso. E’ esattamente quel che gli hanno detto Draghi e Napolitano ( questi come messaggero). Ricordandogli Berlusconi, lo Spread e Monti.

Quali sono le cose da fare , la ciccia che “ non perché l’Europa ce lo chiede , ma perché ci crediamo”?

Intanto , in primis, l’art 18 che è solo l’ultimo baluardo per tutto lo Statuto dei lavoratori. Come si sa questo è solo uno scritto sulle pagine del diritto. Ma è scritto, c’è. Non serve, non viene applicato ormai più , ma sta là. E allora occorre con un tratto di penna eliminarlo e sostituirlo. E con esso l’istituto del lavoro a tempo indeterminato. Anche qui ormai nessuno assume più a tempo indeterminato, ma esiste come possibilità. Allora occorre sostituirlo da diritto a remota possibilità e solo come optional a favore del datore di lavoro là dove si trovasse nelle condizioni di aver bisogno disperatamente e necessariamente di lavoratori esageratamente ad alta professionalità, per sottrarlo al mercato del lavoro libero , ai concorrenti ed accaparrarselo come esclusivo.  

Certo poi c’è la Giustizia. Si vuol far credere che diminuendo di 15 giorni le ferie dei giudici si risolva il problema della in-giustizia italiana, della lungaggine giudiziaria e via di queste amenità. In realtà si vuol colpire un corpo indipendente, per quel che ormai è rimasto di indipendente, ma che può, come possibilità, sfuggire al controllo del potere politico. E’ questo che non si possono più permettere. Le indagini pur con mille difficolta che qualche procura ancora sta svolgendo sui rapporti fra mafia, malavita organizzata e politica; di corruzione , concussione, la mazzette di ENI in Angola, e della FInmeccanica in India, dell’EXPO, delll’Alta Velocità, solo per fare qualche esempio , rappresentano delle mine vaganti, dei fianchi scoperti che il potere non può consentire. Il controllo e il dominio deve essere totale. Il Business non può avere lacci e laccioli. La crescita non può avere ingorghi

Ed infine le privatizzazioni. A largo spettro , a largo raggio. Dalla Sanità e istruzione , al Welfare in senso lato. Si deve passare dal Welfare per tutti al fare solo al minimo indispensabile e solo per i più poveri, USA insegna. Passando poi , ai gioielli di famiglia, aziende a partecipazione, ai beni comuni, agli immobili, alle proprietà del demanio. Sono anni che tutti i politici hanno posto nei loro programmi queste voci, nessuno li ha realizzato al pieno, ma solo a spizzichi e bocconi, ora o ci riesce Renzi oppure saremo commissariati.  Renzi lo sapeva, glielo hanno detto e ripetuto, ora lui lo ha detto alla politica.

Dopo di me, la morte!