Sempre più verso i profitti sempre meno verso i salari. Ecco la logica!


 

Qual'è la logica sulla tassazione che sorregge non solo questo governo, ma tutti i governo precedenti, che hanno in realtà spianata la strada a questa ennesima tappa? Con le tra aliquote IRPEF proposta e che presto diventerà legge si tassano i redditi più bassi e meno quelli più alti Mettendo in ridicolo la progressività e la redistribuzione della ricchezza del Paese che è a fondamento di ogni società civile e giusto! Non solo ma accanto a questo dato ne emerge un'altro che l'IRPEF sarà a quasi totale carico dei lavoratori dipendenti e pressochè esente o minimale per i lavoratori autonomi, professionisti commercianti e bottegai. Già oggi è cosi con la Flat Tax al 15% e con la tassazione separata
Di fronte al fisco dunque non tutti i cittadini o imprese sono uguali, e la ricchezza prodotta si sposterà sempre più dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi e verso i redditi da capitali
Nel 2024 infatti entrerà in vigore anche in Italia la Global Minimum Tax, cioè un’imposta sui profitti delle multinazionali più grandi che, a prescindere da dove spostano i profitti grazie alla mobilità internazionale dei capitali, dovranno pagare un’imposta effettiva (appunto non nominale, ma rapportata agli utili effettivamente conseguiti) almeno del 15%. In sostanza, il Governo argomenta così: “ma se facciamo pagare il 15% alle multinazionali, perché le nostre imprese dovrebbero pagare di più?”. Ciò che si innesca, quindi, è una continua corsa verso il basso quindi, con buona pace di una misura (appunto la Global Minimum Tax) venduta come una rete di protezione verso la concorrenza fiscale, e che invece contribuisce a spostare sempre più in basso l’asticella del livello impositivo sulle imprese.
Si tratta di un ragionamento nel quale si confrontano due diverse esigenze di questo Governo: da una parte la tensione ad abbassare il più possibile le tasse per le imprese, dall’altra la necessità di garantire la tenuta delle finanze pubbliche, in ossequio alle norme europee. La seconda di queste forze è un’esigenza del sistema, e spiega perché si stia provando a far pagare qualcosa alle multinazionali senza far saltare, al contempo, quel minimo di tassazione sulle imprese “nazionali”. In sostanza, il governo Meloni sta provando a mediare tra le esigenze di padroni internazionali e padroni nazionali, chiedendo un minuscolo sforzo ai primi, ma solo per favorire i secondi in termini di minori tasse
Del resto, sulla riduzione delle aliquote di imposta sui profitti delle società siamo in buona (anzi cattiva) compagnia con quasi tutti gli altri paesi, come mostrato anche in un recente studio del Fondo Monetario Internazionale e riassunto nel grafico sottostante, che evidenzia come le imposte sui redditi delle società (CIT, Corporate Income Tax) si siano ridotte considerevolmente quasi ovunque.
Il capitale che sia nazionale o internazionale è unito in questo contro la classe dei lavoratori.
E questi sono fatti non ideologia